L’uso del glifosato in agricoltura è stato approvato per la prima volta negli anni settanta del XX secolo e negli anni a seguire ha ricevuto approvazione in 130 paesi del mondo (dati 2010), tra cui l’Europa.
Il suo uso ha conosciuto un grande impulso per via dell’associazione con colture transgeniche in cui era stata indotta la resistenza al glifosato. Questo, in associazione con la bassa tossicità per l’uomo, hanno determinato il grande successo commerciale del prodotto e ne hanno fatto l’erbicida dall’impiego più diffuso al mondo.
È innocuo o fa male alla salute? Permetterne l’uso o proibirlo? Da anni si discute del glifosato, il componente chiave dei diserbanti più utilizzati al mondo, sia in agricoltura sia per la manutenzione del verde urbano. Ora la controversia è giunta all’apice: a breve, la Commissione Europea dovrà decidere se rinnovarne l’autorizzazione per altri 10 anni o bloccare la possibilità di utilizzarlo nei paesi europei. Ma da almeno un paio di anni si fronteggiano pareri diversi, a volte opposti, da parte di diverse agenzie e organizzazioni internazionali, sulla sicurezza di questa sostanza.
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